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Paralipòmeni a “Ecologie del margine”

Angelo Bianco Chiaromonte / direttore programmi culturali - Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea

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*Le immagini che accompagnano il testo sono state reperite in rete utilizzando varie piattaforme (Pixabay, Google images, Wikimedia Commons, Twitter, Free Image, Pinterest, Unsplash), utilizzando specifici lemmi o hashtag relativi ai temi del progetto “DONNAPAOLA ARTS FARM / Centro per l’Arte e la Biodiversità Ambientale” e filtrate in base alla specifica: “diritto di utilizzo”.

I paralipòmeni sono opere o testi composti/redatti come continuazioni, aggiunte e/o  appendici di un„altra opera o argomento. 

Questo testo si pone dunque come paralipòmena scaturito dal tema del panel  “Ecologie del margine” e volutamente non presenta case history o ricerche, bensì una riflessione esortata da un‟opera: “Agricola Cornelia” (1979), dell‟artista  Gianfranco Baruchello, uno degli artisti italiani più importanti e interessanti nella  ridefinizione dell‟estetica dell‟immagine nell‟arte contemporanea italiana e  protagonista di un progetto presso la Fondazione SoutHeritage nel 2006. Fuggendo dalla città dei primi anni Settanta, Baruchello è andato a vivere in una  località di campagna al Km. 6 della Via di Santa Cornelia, ai confini del comune di  Roma nord tra le vie consolari Cassia e Flaminia. Da qui il nome “Agricola Cornelia  – Società per Azioni” costituita con lo scopo sociale di «coltivare la terra››. Un  artifizio giuridico-artistico che intendeva mimare le esperienze duchampiane della  “Société Anonyme”.  

Occorre precisare che la società disponeva di terre per meno di un ettaro ma che  questo ettaro era circondato da altri nove ettari incolti, abbandonati dai proprietari  dopo un tentativo fallito di lottizzazione speculativa. Echeggiava dunque  nell’inconscio post sessantottesco dell‟artista la tentazione di «occupare e  coltivare›› e cosi fu, ma i modi non furono quelli della forza ma un‟intesa coi  proprietari a tener pulite le loro terre ridotte a sterpaglie pericolose anche per gli  incendi estivi. 

In breve: un pittore europeo di mezza età si reca con la famiglia a vivere in una  località di campagna con l‟idea di rivisitare certi miti, produrre beni alimentari  primari, allevare animali, praticare la TERRA e continuare il suo lavoro di artista in  modo che ciascuna di queste esperienze sia simultanea, intercambiabile,  sconfinante l‟una nell’altra.  

In questo quadro, il testo che segue vuole essere una riflessione funzionale a  fornire alcuni addentellati alla discussione sul progetto DonnaPaola Art Farm ma  soprattutto a sottolineare in qualche modo il falso storico di un‟idea di “campagna  felix” e evidenziare invece quello spirito agricolo che guarda alle relazioni tra  naturale e culturale più in chiave pratico-utilitaristica che non arcadica e neo bucolica. Quello spirito “istrumentale” che nel corso dei millenni ha contribuito,  assumendo varie forme e contenuti legati ai diversi contesti operativi, a modellare paesaggi e civiltà. Chi conosce bene la storia, sa come si sia evoluto il mondo  rurale, resta da chiedersi quale possa essere il futuro poiché per immaginare e  anticipare l‟agricoltura del futuro occorrerebbe ripensare l‟idea stessa di vita.

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*(…) Racconta Malinowski che nelle isole Trobriand le culture agricole erano riservate ai  «maghi dei giardini››. Ancora oggi, l’agricoltura non è soltanto raziocinio, richiede  adattamento alle insensatezze meteorologiche, ai moti lunari, obbliga a discontinuità tanto  antieconomiche quanto illogiche, subisce l’inverno, il gelo, affronta la grandine, la zoppia  del gregge, il topo nel granaio, la processionaria, eccetera eccetera. 

Un campo, se la pioggia cade a torrenti, non è più una superficie, diventa un viscido mare, si  affonda anche solo a camminarci e i trattori naufragano in attesa del secco. Il campo diventa solo fango, la vera materia prima del dio padre, una sostanza ricca di motivi simbolici  (cadere nel fango, infangare il nome, infangare l’onore). 

Ebbene i maghi dei giardini, con predisposizione d’animo non dissimile da quella di chi al  mattino si accinge a scrivere o a disegnare, affrontano questo insieme di ostilità con la  rassegnazione di chi deve saper cedere, perdere tempo, dimenticare la contabilità dei giorni  passati senza poter «fare››. 

L’agricoltura è riservata a un sempre minor numero di individui. Così l’agricoltore viene a  far parte di una specie di élite dotata di un abbondante pizzico di follia, che rinuncia, si  arrangia, trova nessi, fabbrica oggetti: è fabbro, elettricista, falegname, idraulico, muratore,  lavora per terzi, ha una moglie che deve saper fare cose «da uomo›› e in più allevare figli e  animali, cuocere, surgelare, saper scambiare prodotti e servizi coi vicini e gli amici. Si direbbe il ritratto hippy di un artista e della sua compagna! 

Nessun ottimismo bucolico però: nell’élite troverai, come altrove, buoni e cattivi, onesti e  ladroni, ma «agricoltore» resta ancora una qualifica precisa, umana, sociale, politica, ricca di  paralleli e di agganci col mito seducenti e inquietanti.  

Bucolico certo non si può definire il trattore con la botte di diserbante o il suo equipaggio  infagottato in tute protettive e i volti nascosti dalle mascherine. Perché questa è la necessità:  dove sono le molte mani necessarie per strappare le erbacce e i tanti soldi per pagarle?  

Di seguito elenco in ordine alfabetico alcuni punti di riferimento tratti dalla congerie di  frammenti che segnano il progetto Agricola Cornelia. Ognuno dei punti indicati rappresenta  un anello di congiunzione tra immaginario e reale. Agricola Cornelia non sta a indicare  soluzioni «creative» tratte dalla vita e dal lavoro di campagna, ma è solo un limitatissimo  laboratorio per suggerire schemi di collegamento tra realtà e invenzione, schemi applicabili  si all’agricoltura ma anche a molte attività umane.

ACQUA  

Allagamento, pozzanghera, fango. Pendenze. Fossi. Falde sotterranee. Acqua sotterranea.  Progetti di pozzi. Pressione, pompe, sistema idraulico come sistema circolatorio. Equilibrio  «artistico›› delle acque. Modelli di centrali elettriche «artistiche››. Il Deutsches Museum  come fonte di idee per una mostra sui dislivelli idraulici. L’acqua vista da sotto. Rumori  idraulici. Affogare in un bicchier d’acqua.  

ALBERO 

Albero con e senza foglie. Frutti dell’albero. L’olivo, il limone sorrentino. Frazioni di frutti,  1/4, 1/6, etc. Foreste di cartoni con o senza frutti. Albero padre, albero madre. Caduta dei  sette pini nella tempesta del dicembre 1979. 

CASA 

I materiali. Radicamento della casa nella terra. Il linguaggio proletario-edìle. Sasso, pietra,  tufo. Calce e calcinaccio. Manuali di edilizia: uso del linguaggio tecnico. La Stanza  (Zimmer). Chambre d’hôtel à Lyon. Labirinto. Vetro. Bagni e tappeti dell’altra casa. Il topo  nel muro. Le porte. Origine agricola della parola. Serre per sentimenti. 

CIELO 

Saetta, raggio, alba, tramonto, manierismo, effetti fotocolor, trasparenze. Tempesta.  Fulmine-in-casa, Energía solare, i pannelli. Nube tossica. Goccia. Prendere il tempo come  strumento di azione. 

DONNA  

Femminismo e agricoltura. Lesbismo, riproduzione animale e zootecnica. La terra obbliga  uomo e donna ad allearsi per resistere alla natura e per usarla insieme. Costruzione di edifici  femminili. Dismorfismo sessuale nell’architettura. Il fumetto californiano. Ruolo del fallo  agreste di Priapo. 

FUOCO  

Costruzione di un forno in muratura. Discorso sul fuoco e la cenere. Energetica degli inferi.  Tipi di cenere. Le braci per cuocere. Arrosto rituale. La concia delle carni. Pane imbottito di  burro. Pane legato con filo di ferro. Scrivere sul pane. L’incendio estivo. Velocità delle  fiamme.  

MACCHINARIO AGRICOLO  

Tipologia e caratteristiche. Ruolo del fango e della ruggine. Dove sversare il grasso. Svitare  a martellate. Uso del linguaggio meccanico-agricolo. Discorso sul contoterzi. Tecnica  dell’aratura, schema dei solchi. I nomi composti delle macchine: cavainsacca, mietitrebbia,  etc.  

MUCCA 

Animale e quantità del cibo. Occhio, sguardo, ciglia. La vacca sacra. Suono del  campanaccio. Voci bovine nella notte. Crescere un toro. La tradizione figurativa del bovino segue quella del cavallo. Leccata, lavare il figlio con la lingua umida contropelo. Lingua in  assenza di mano. La mano incapace di odore/sapore. 

PECORA  

Ricerca dei volti umani nel gregge. Acquisto delle pecore con metodo casuale (occhi  bendati). Fame da pecora. Morte durante la tempesta di Luigi, il pastore sardo. Recupero  parziale dei cani del gregge. Fallito scambio degli arieti. Brutalità del maschio sulle pecore  giovanissime. La zoppia. Calcoli sulla conduzione del gregge: o mungi o perdi. Questioni di  “lana caprina”. Sul suicidio per amore del giovane caprone separato dalle femmine. Il perché  dell’immagine mitica metà uomo e metà capra. Bipedi o quadrupedi. Libidine e crudeltà del  maschio. I cani e il gregge. I cani e la notte. Morte drammatica del lupo in preda alla gelosia.  Decidere di uccidere un cane. I nomi dei cani di Agricola Cornelia (cani interni e cani del  gregge): Kafka, Asta, Thor, Cornelio, Susi, Santo, Cinque, Moschetta, Troll, Cirillo, Otello,  Luna, Tarzan, Lilla, Turco, Furia.  

UCCELLO 

Registrazione dei canti degli uccelli notturni. La Civetta Bianca insegue i passeri contro il  vetro. Interruzione delle segnalazioni notturne fatte con la lampada alla volpe. La penna.  L’ala pennuta. L’anatra reale si avvicina all’albero. L’uovo passato da una mano all’altra  viene poi schiacciato dal pneumatico anteriore. I piccioni. Da una coppia a ventiquattro  individui in un anno. Picasso e i piccioni. Erotismo del piccione. 

ATTIVITÀ DELL’AGRICOLA CORNELIA NELLA «PRATICA››  DELL’AGRICOLTURA, ZOOTECNIA E PRODUZIONI CASALINGHE. 

COLTURE AGRICOLE E ORTIVE 

Grano tenero. Grano duro. Orzo. Biada. Favino. Fava. Cece. Granoturco. Barbabietola da  zucchero. Patata. Erba medica. Trifoglio alessandrino. Prato. Cipolla. Porro. Spinacio. Bieta.  Zucchina. Zucca. Cocomero. Melone. Fagiolino (varietà diverse). Fagiolo (varietà diverse). Pomodoro (varietà diverse). Melanzana (varietà diverse). Peperone. Peperoncino. Carciofo.  Insalata (varietà diverse). Radicchio rosso. Cicorione. Cavolfiore. Cavolo cappuccio.  Broccolo siciliano. Broccolo romano.  

COLTURE ARBOREE  

Vigna (varietà diverse). Ulivo, Pero (varietà diverse). Pesco (varietà diverse). Melo (varietà  diverse). Cotogno (varietà diverse). Albicocco (varietà diverse). Ciliegio (varietà diverse).  Fico. Nocciolo. Mandorlo. Limone. Arancio. Bosco naturale per legna da ardere.  

ALLEVAMENTI  

Gallina ovaiola. Pollo da carne. Tacchino. Oca. Vitello Frisone. Torello Charollet. Vacca  frisona. Maiale. Pecora. Capra. Coniglio. Api (un’arnia).

PICCOLE PRODUZIONI PER CONSUMI DOMESTICI INTERNI. 

SURGELATI: 

Fagiolini. Fagioli. Pomodoro San Marzano. Zucchine. Peperoni. Melanzane. Cavolfiore.  Basilico. More. Fragole. Fichi (sperimentale). Uova (sperimentale). 

CONFETTURE IN SCIROPPO DI ZUCCHERO 

Ciliegia. Pesca. Albicocca. Pera. Prugna. 

CONFETTURE IN ALCOOL E ZUCCHERO 

Uva. 

MARMELLATE 

Pera. Pesca. Mora. Prugna. Ciliegia. Melone.  

SUCCHI DI FRUTTA AL NATURALE IN BOTTIGLIA 

Pesca. Pera. Albicocca. 

PANE 

Di grano. Di mais. Di grano con patate 

CARNI SALATE E INSACCATE 

Maiale. 

FORMAGGI 

Pecorino. Ricotta di pecora. Fresco di mucca. Mozzarella di mucca. Ricotta di mucca. (…) 

*brano estratto da: Gianfranco Baruchello, “Agricola Cornelia S.p.A. 1973-1981”, Exit  Edizioni, Ravenna, 1981. Libro d’artista pubblicato in occasione della mostra di  Gianfranco Baruchello alla Galleria Milano, maggio 1981.  

Archivio Fondazione SoutHeritage per l’arte contemporanea.

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