INTERCHANGE – Accampati | Seconda parte
Laboratori tra arte e biodiversità ambientale, è un progetto collaterale alle attività di Donnapaola Arts Farm, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Bari
Dopo il periodo in Romania nei Carpazi tramite il progetto Intersecţia di Emanuela Ascari, il gruppo di artisti e artiste con la guida di Nico Angiuli è stato ospite per una settimana da DonnaPaola Artsfarm con l’operazione Accampati, per portare avanti una ricerca sull’ecosistema del posto.
Questa seconda parte della residenza in Puglia ha preso ispirazione dal libro “Spatriati” di Mario Desiati, vincitore dell’ultimo Premio Strega , dove l’autore mette in scena le mille complessità di una generazione irregolare, fluida, sradicata: la sua, quella di chi oggi ha quarant’anni e non ha avuto paura di cercare lontano da casa il proprio posto nel mondo.
Nico Angiuli racconta così l’esperienza di Accampati, l’idea che ha mosso questa seconda parte della residenza:
“Noi siamo spatriati senza essersi mai mossi, siamo andati lontano restando sul posto. E allora accampiamoci, rientriamo nei corpi, dormiamo con gli animali, diveniamo paesaggio… Con l’operazione Accampati un gruppo di giovani ha provato in qualche modo a ricucire quella grande rottura che si è generata nella cultura materiale, tra umani e paesaggio, tra il Sud e l’idea di sé, tra desiderio e scala delle cose di tutti i giorni. A Donnapaola Arts Farm si è lavorato per dare vita ad un accampamento dell’arte che possa porsi come leva per attivare e riattivare (temporaneamente) quei saperi e quelle sensibilità che permettevano ad esempio di curarsi con le piante, nutrirsi dal paesaggio circostante, stabilire in qualche modo forme complesse di relazione ambientale”.
Allo stesso modo, ma all’opposto, l’operazione Accampati prova a ricucire quella grande frattura generata nella cultura materiale, tra umani e paesaggio, tra il Sud e l’idea di sé, tra desiderio e cose di tutti i giorni.
Durante il periodo di residenza il gruppo ha dato vita ad un “accampamento dell’arte” per attivare nuovi e antichi saperi rurali, sensibilità di cura verso le piante, e stabilire nuove forme di relazione con l’ambiente.
Foto di Gabriele Strada